Da alcuni anni una parte del mondo chitarristico, professionistico e non, sta affermando che il futuro di buona parte della registrazione – e anche del suono live – è affidato agli impulse response.
Parallelamente allo sviluppo del software, abbiamo visto la creazione di hardware estremamente performanti e dal form factor sempre più contenuto, al punto tale da essere portato nella tasca dello zaino che usiamo tutti i giorni.
Oggi parliamo di una versione assai compatta e smart di uno degli IR Loader (appunto l’hardware che carica le simulazioni impulse response) più conosciuti sul mercato.
Il C.A.B. M è la diretta evoluzione del precedente Torpedo Cab, che rende alla portata di tutti un prodotto professionale come poteva essere il Torpedo Studio e poi il Torpedo Live, creando così delle soluzioni specifiche per necessità anche leggermente più “umili”, come quelle di home recording, sale prova e live di medio livello.
Da qui infatti sono nati prodotti che hanno fatto la differenza in maniera notevole, soprattutto per chi vi scrive adesso che ne fa un uso quasi quotidiano per portare i contenuti che leggete su queste pagine, seppur digitali.
La forma è quella di un normale pedalino, ma guadagna una serie di feature molto più interessanti e estremamente utili.
Partiamo dal lato software, che permette di regolare tutto il comparto di IR, la simulazione non solo del cabinet, ma anche di:
- Finale di potenza
- Cassa
- Microfoni
- Posizioni
- Ambiente
- Equalizzazione
- Riverberi
Tutte queste opzioni possono essere regolate in tre modi diversi, senza distinzioni a seconda della strada che preferite:
- Direttamente dal pedale attraverso la Simulation Mode
- Dalla sua applicazione mobile attraverso connessione Bluetooth
- Attraverso il suo software per PC o Mac via cavo mini usb
Mi sono soffermato in maniera più approfondita sulle regolazioni direttamente dal pedale, poiché la reputavo la situazione più “scomoda”, dove quindi una buona user experience era fondamentale per una riuscita sensata del prodotto finale.
Devo dire che vanno fatti i complimenti ai progettisti perché con uno schermo estremamente ridotto è possibile effettuare tutte (ma tutte per davvero) le regolazioni possibili dei nostri IR, con due modalità distinte (escludendo l’IR Loader che sarebbe il caricamento di IR in aggiunta a quelle di fabbrica):
- Arcade Mode
- Simulation Mode
La prima permette una regolazione “sommaria” più utile in ambiti live se bisogna effettuare variazioni molto veloci e con pochi tasti, infatti le regolazioni del finale sono ridotte a una sola opzione, la cassa le distingue in quelle di chitarra o basso e così via.
Di più avviene nella simulation mode, che permette di poter effettuare dei cambiamenti veramente profondi, di scegliere che finale a valvole si vuole, se triodo o pentodo, quanta presence e depth, che cassa vogliamo, quali microfoni, la posizione dei suddetti e quanto distanti dal cono, se vogliamo il cono girato, gestire i volumi dei microfoni (solo due) e tutto quello che abbiamo enunciato prima.
Contando che tutte queste opzioni sono accessibili senza utilizzare software o opzioni avanzate, è molto interessante che sia stata curata un’interfaccia e una possibilità di utilizzo in maniera così completa.
Per quanto riguarda il suonb, parliamo ovviamente delle simulazioni che siamo abituati a sentire in casa Two Notes (le avete sentite in ogni test che ho fatto da oltre un anno a questa parte), l’hardware fa in modo di non far pesare il caricamento dell’IR al processore del nostro computer, permettendo così di non avere mai latenza, a meno che non si utilizzi il massimo sviluppo dell’IR, ma parliamo di latenze estremamente minime e trascurabili rispetto a quando si usa ad esempio un portatile.
Un discorso a parte va fatto sulla simulazione dei finali di potenza, che riesce a dare una spinta notevole al nostro suono, garantendo una riuscita sia in termini di dinamica che in termini di timbrica, molto più soddisfacenti rispetto che andare solo con un preamp dritti in un simulatore.
I controlli permettono un taglio convincente, ho trovato decisamente soddisfacente la simulazione del finale con EL34.
La differenza sta nella DI integrata, questa opzione di uscita risolve non pochi problemi rispetto al precedente CAB, perchè permette di non avere alterazioni sonore di alcun tipo, che possono rivelarsi con l’uscita Line (insomma, vi permette di risparmiare sull’acquisto di una DI).
Gli IN/OUT mini-jack per l’aux in e uscita cuffie sono di qualità media, nulla di particolare e non troppo differenti da un’interfaccia audio economica, puoi farti un’idea del suono in uscita e fare pratica in maniera silenziosa, ma personalmente non andrei oltre, suppongo nasca quasi esclusivamente per questo utilizzo.
In conclusione, il C.A.B. M riesce a essere una soluzione molto interessante per una serie di utilizzi, come abbiamo visto anche nella puntata della rubrica di Guitar Home Recording, permette un utilizzo del nostro amplificatore senza la necessità di una cassa, ma garantendo anche ulteriori possibilità grazie alle simulazioni dei finali.
Il prezzo di vendita gira intorno alle 280 euro, non molto economico se prendiamo altri virtuali competitor.
Va però detto che è difficile trovare prodotti (se non a cifre che vanno quasi al doppio del prezzo) che offrano la stessa possibilità di collegamento, le stesse feature in termini di interfaccia e le stesse possibilità di “User Experience”, che può sembrare un termine non molto avvezzo alla musica, ma essendo questo un prodotto tecnologico questo punto di vista non va preso alla leggera.
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