HomeStrumentiChitarra - Test & DemoIl suono dei coni Celestion e gli Impulse Response

Il suono dei coni Celestion e gli Impulse Response

Testiamo le potenzialità degli impulse response utilizzando una chitarra, un multieffetto Line6 e gli IR Celestion.

Testiamo le potenzialità degli Impulse Response utilizzando una chitarra, un multieffetto Line6 e gli IR Celestion.

L’argomento impulse response è un tema sempre più presente sulle piattaforme social e sui diversi forum di discussione nazionali e esteri, compreso il nostro.

Queste tecnologia ha cambiato in maniera molto radicale il workflow di tantissimi amatori e professionisti quando si parla di registrazione in studio, ma anche in situazioni di home recording.
La motivazione di questa espansione a macchia d’olio è di semplice comprensione, la più banale ma per certi versi la più importante è che si può registrare in maniera totalmente silenziosa, questo a patto di utilizzare determinati macchinari non troppo costosi come una load box.

Two Notes Torpedo Captor

Quest’ultima è un carico fittizio che ha il compito di scaricare la potenza del nostro amplificatore al posto dei normali diffusori, permettendoci così di suonare e registrare in silenzio. Un esempio è quello del Two Notes Torpedo Captor che, oltre a essere un carico fittizio, è anche un emulatore di speaker e una DI.

Abbiamo già parlato di cosa siano gli impulse response utilizzati con il Captor, attraverso software come Wall of Sound che ci permettono di scegliere vari tipi di casse, coni e microfoni.

Oggi sono tantissime le aziende che, nel corso di pochi anni, hanno cominciato a produrre IR, una di queste è tra i leader al mondo per quanto riguarda i diffusori, ovvero la regina inglese Celestion.

Gli IR originali di Celestion comprendono una serie di simulazioni molto interessanti per il mondo chitarristico: l’intero parco di simulazioni comprende i coni che hanno fatto la storia del marchio inglese, con configurazioni a uno, due o quattro coni, e uso di microfoni altrettanto noti al chitarrista.
In particolare:

  • Shure sm57
  • Sennheiser md421
  • Royer 121

Questa tecnologia non è però proprietaria del solo ambito desktop – prendo in prestito termini del mondo dell’informatica – e nel corso degli anni è stata poi importata nei multieffetti, a partire da quelli di fascia alta per poi arrivare fino alle macchine di fascia media o in alcuni casi anche molto economica, un esempio lampante è la GE200 di Mooer.

Da tutto ciò nasce, quindi, la base del nostro piccolo esperimento, ovvero analizzare il risultato che si può ottenere utilizzando una strumentazione che può facilmente rientrare nel budget di molti potenziali chitarristi.

Abbiamo utilizzato:

Abbiamo testato il comportamento degli IR, con una collaborazione d’eccezione che è quella di Daniele Gordiani e di Alessio Erriu (Novembre), seguendo una configurazione audio che puoi leggere qui:

Telecaster Palmas Guitars con Pickup Zead > Reference Ultimo Cavo > Line 6 HX Stomp > Reference Ultimo Cavo > Audient ID22

Sono state utilizzate simulazioni di Vox AC30,  Marshall Plexi, Soldano SLO, Fender Twin e Hiwatt DR, che sono i riferimenti più conosciuti tra i chitarristi.
Va aggiunto, inoltre, che il comportamento degli IR è gestito automaticamente, non è possibile in Wall of Sound modificare le posizioni dei microfoni o altri parametri (cosa possibile con le IR originali di Two notes), se non con simulazioni appositamente programmate.

Two Notes Wall of Sound

Two Notes Wall of Sound (Foto di repertorio)

Benché sembri che il musicista non abbia controllo sul risultato finale, va aggiunto che queste microfonazioni e le simulazioni sono state create dai tecnici di Celestion, che più di tutti sanno il fatto loro. Questo a meno che non si abbiano richieste veramente molto estemporanee sulla microfonazione, ma, onestamente, non penso sia possibile fare di meglio.

Lascio ora a voi la valutazione della resa timbrica di questo sistema, per quanto si debba trovare un equilibrio tra un suono che è un’approssimazione del reale, ma che richiede assai meno sforzo in termini di logistica e tempo.

In alcuni casi, il risultato che si riesce a ottenere è veramente molto al di sopra delle possibilità di un bedroom studio, che solitamente non si avvale di un trattamento acustico professionale e che certamente non dispone della competenza del team Celestion.

Il costo totale del setup, escluse ovviamente la chitarra e la scheda audio che diamo già per scontate, arriva a meno di 600 euro, considerando anche i cavi Reference.
La tecnologia IR, come detto in precedenza, non è utilizzabile solo con questa pedaliera, esistono soluzioni più o meno accessibili in termini di spesa, ma il focus di primaria importanza è il costo della collezione degli IR.

Il prezzo pieno di una collection di impulse response comprata direttamente dal sito ufficiale Celestion raggiunge mediamente i 30/35 euro, a seconda del modello del diffusore, il tutto escludendo eventuali offerte o bundle che si trovano durante i periodi di black friday o similari.
Con la stessa cifra nel mondo dei microfoni le possibilità di acquisto sono molto risicate e difficilmente è possibile trovarne in grado di avere una resa dignitosa.

Infine, va detta la cosa più importante di tutte: questa tecnologia non sostituisce uno studio professionale, ma se consideriamo le uniche opportunità a nostra disposizione fino a qualche anno fa, sono stati fatti indubbiamente passi da gigante.

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