Il test di questa nuova Ibanez AFC155 mi ha fatto capire molto rapidamente dove concentrare le mie attenzioni. Il modello di chitarra è praticamente identico alla AFC151, discostandosi principalmente in un’unica caratteristica: il pickup al ponte montato basculante (sospeso), che è anche la caratteristica principale degli strumenti archtop, che si differenziano così dalle hollow body.
Fondo e fasce in acero fiammato, top in abete, manico in tre pezzi in mogano e acero con una bella tastiera in ebano e 20 tasti perfettamente rifiniti, segnatasti in madreperla, capotasto in osso per confezionare un suono ancora più realistico e tre ottime meccaniche per lato che fanno molto bene il loro lavoro, morbide e regolari.
Colpisce subito la parte elettronica dotata di due pickup dichiarati dalla casa costruttrice “Mini Magic Touch“, montati entrambi sospesi dal top dello strumento, per lasciare intonsa la vibrazione della tavola superiore, principale caratteristica che serve a confezionare il tipico sound acustico di questi strumenti.
Passando rapidamente alla prova, da spenta questa Ibanez AFC155 ha un’ottima presenza acustica: si sentono più sopite le frequenze basse all’insegna di quelle alte, che risultano più frizzanti ed esposte, ma nell’insieme generale, in casa o in studio, si fa suonare tranquillamente anche da non amplificata, con un’ottima escursione in dinamica.
Una volta amplificata, ecco che sbucano le frequenze più basse, calde e rotonde, senza abbondare come succede in altri modelli, mentre i cantini risultano arrotondati e generosamente più grossi rispetto al suono acustico.
Il pickup al manico sa regalare un jazz tone di tutto rispetto, caldo dinamico e rispettoso della parte acustica insita nelle frequenze dello strumento, ma quello che mi ha veramente incuriosito è stato trovare un pickup posizionato al ponte, che rappresenta una rarità per gli strumenti archtop.
Questo suona indubbiamente più aperto, brillante e con una certa propensione all’esposizione delle frequenze medie.
Penso che il vero pickup da mettere alla prova è proprio quello al ponte, perché molte volte, a mio avviso, se privo di carattere e collocazione musicale, si rende quasi inutile il suo impiego. Oggettivamente (e non nego anche con qualche scetticismo iniziale) ho personalmente trovato una perfetta connotazione stilistica nel pickup al ponte di questa Ibanez AFC155, avendo avuto l’enorme fortuna di provare strumenti d’epoca come D’Angelico degli anni ’40, privi ovviamente di pickup e quindi archtop acustiche pure.
La cosa che mi è subito balzata alle orecchie con questi strumenti d’epoca è una spiccata accentuazione delle frequenze medio alte, indispensabili per bucare l’organico acustico delle big band di allora, soprattutto con il poderoso volume generato dal combo di fiati.
Ho collocato questo sound acustico, ricco di frequenze medio alte, perfetto per accompagnamenti in stile anni ’30’40, comping serrati e veloci si amalgamano perfettamente facendosi sempre sentire grazie a questa scelta di frequenze.
Non di minor importanza l’opportunità di avere una certa versatilità timbrica, che permette nel soloing di avere più suoni a disposizione, passando da un jazz tone classico caldo e rotondo con il pickup al manico e sferzando in modo eccellente con quello al ponte su un versante più pungente e perfetto per incursioni in stile gipsy jazz.
Consigliatissima agli amanti del genere che cercano uno strumento da puristi dotato di una certa versatilità timbrica. Ottimo il rapporto qualità-prezzo.
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