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Il suono di 24 plettri a confronto

Cari Musicoffili, bentrovati, oggi riprenderò il precedente articolo relativo alla scelta del plettro, che come qualsiasi tool usato dai chitarristi, influenza (eccome!) il suono ed il modo di suonare. Oggi poche chiacchiere e tanto spazio ad esempi sonori.

Cari Musicoffili, bentrovati, oggi riprenderò il precedente articolo relativo alla scelta del plettro, che come qualsiasi tool usato dai chitarristi, influenza (eccome!) il suono ed il modo di suonare. Oggi poche chiacchiere e tanto spazio ad esempi sonori.

Ho utilizzato alcuni dei plettri standard più famosi ed alcuni plettri artigianali fatti con materiali quali osso, legno, plexiglass e agata.

Cominciamo con una carrellata di suoni puliti, si passerà da un attacco maggiore di un plettro Thin (ma con suono decisamente piccolo) a suoni più corposi di plettri Heavy o addirittura in osso.
Il Fender Thin è un classico, in genere usato per lo strumming anche sulle chitarre acustiche, ben può essere utilizzato in campo elettrico.

Altrettanto classico è il Fender Heavy, che va bene per ogni genere.

Il suono del plettro Dunlop in Nylon è definito ed è dotato di un attacco molto preciso, anche se il suono non è mai troppo grosso.

Il Dunlop Mini Stubby è un plettro piccolo ma molto veloce che permette di avere una grande precisione sia negli arpeggi che nelle frasi più veloci. Nonostante sia piccolo permette di avere un suono abbastanza corposo.

Il suono di 24 plettri a confronto

D’Addario Planet Waves: questo plettro della D’Addario mi piace moltissimo, ha un suono molto caldo e un suono molto pieno ed è sempre preciso nell’attacco.

Dunlop Tortex: plettro molto preciso con attacco e suono molto presente. Molto utilizzato nel rock. Bello anche per suoni clean.

DevilPicks osso 2 mm: da felice Endorser, di questa marca di plettri artigianali ne posso solo parlare bene. Il suono è corposo e molto caldo nei suoni clean, anche nei passaggi più veloci. Il grip è perfetto in ogni situazione.

DevilPicks Plexiglass 2mm: sempre di casa DevilPicks, questi plettri in plexiglass hanno un attacco notevole e un suono molto cristallino. Molto adatti per il rock.

Il suono di 24 plettri a confronto

Plettro in legno: i plettri in legno suonano molto bene, hanno un attacco molto presente. Di contro hanno che si usurano molto presto. Poco adatti per passaggi molto veloci, ma molto belli per note “tirate”.

Plettro in metallo: suono grosso pieno di armoniche, adatto per blues e jazz. Si perde un pò con la distorsione; inoltre rischia di rompere prima del tempo le corde se usato in maniera “hard”.

Plettro in Agata 2 mm: plettri prodotti in italia, molto belli, suonano bene in ogni contesto, sono precisi e il suono rimane sempre molto presente. Adatti a passaggi veloci. Consigliati

Il suono di 24 plettri a confronto

Sentiamo ora gli stessi plettri come suonano in situazioni più rock, con suoni distorti.

Fender thin: suono molto piccolo ma il plettro è di estrema precisione. Adatto per ottenere particolari sonorità. Si rompe facilmente.

Fender Heavy: suono molto bello sempre presente e preciso nell’attacco. Uno standard

Dunlop Nylon: uno standard anche questo. Il suono non è molto grosso ma ne guadagna l’attacco. Meno preciso di altri plettri.

Mini stubby: devo ammettere che il mini stubby è stato da sempre uno dei miei plettri preferiti. Preciso, veloce e con un grande attacco. Unico neo il poco grip dal vivo date le dimensioni del plettro. Il big stubby a mio parere non suona così bene.

D’Addario Planet Waves: Ottimo attacco e bel suono. Sempre molto rotondo.

Il suono di 24 plettri a confronto

Devil Picks in osso 2 mm: suono molto grosso, anche nei passaggi più veloci. Molto bello.

DevilPicks Plexigas 2 mm: attacco superlativo, adattissimo per il rock. Preciso e veloce.

Plettro in metallo: suono estremamente grosso, molte armoniche, si perde un pò nella precisione delle singole note. Risulta un po’ “ingolfato” con i suoni distorti.

Dunlop Tortex: come già detto è un plettro molto adatto al rock, attacco preciso e ottima grip. Esalta gli armonici artificiali.

Plettro in agata: plettro molto preciso anche in ambito rock, veloce e con ottimo attacco. Il suono risulta sempre molto rotondo. Se ci sta un neo è il grip che va migliorato. Ma è uno dei migliori sul mercato.

Ho lasciato come due esempi finali il plettro Fender Medium, un altro pretto standard e un classico. Ottimo per sonorità rock a mio avviso.
Il suono non è grosso come un Heavy o come altri materiali quali osso plexiglass o agata, ma l’attacco è davvero notevole.

Il suono di 24 plettri a confronto

Per tutti gli esempi che sentite ho utilizzato una Fender Stratocaster Custom Shop 1963 e un Tech 21 RK5, testata Mezzabarba Z35 e Mesa Boogie Cabclone. Le corde utilizzate sono le D’Addario NYXL che ritengo essere le migliori sul mercato.
Ho utilizzato sempre lo stesso pickup (quello centrale nei clean e quello al manico per le parti distorte, entrambi Fat 50 del Custom Shop Fender).

La scelta del plettro è molto soggettiva e spesso l’uso di uno piuttosto che di un altro è determinato dalle esigenze musicali del momento.
L’utilizzo di un determinato plettro influenza sia il suono che il modo di suonare, pertanto l’unico consiglio che posso dare è provare il plettro o i plettri più adatti al proprio stile e al proprio sound, ragionando con la vostra testa e le vostre orecchie.
Se vi sentirete dire da qualcuno che i plettri sono tutti uguali allora saprete che avete di fronte qualcuno che non ha mai suonato davvero la chitarra.

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