Le nuove serie di chitarre elettriche e acustiche Inspired by Gibson non smettono di stupire per il loro rapporto qualità/prezzo, si è trattato di un vero e proprio “asso nella manica” tirato fuori da Epiphone, che con questa mossa ha conquistato – o riconquistato – tantissimi appassionati che non hanno il budget per permettersi una Gibson ma vogliono comunque avere uno strumento ben suonante tra le mani.
Oggi ascoltiamo dalle mani di Moreno Viglione questa Firebird replica dell’originale del ’63, una chitarra che di storia ne ha scritta moltissima e ce la racconta Davide Tomassone.
La liuteria
Un costo di poco più di 500 euro sembra presupporre non pochi compromessi, pur tuttavia dando uno sguardo alla dotazione di questo strumento non si può non rimanere stupiti.
Iniziamo con i legni, cioé mogano per il corpo e mogano/noce stratificati per il manico, con costruzione neck-through.
La tastiera è in laurel indiano, oramai sempre più usato al posto del palissandro per simili doti estetiche e fisiche, dato che quest’ultimo è sempre più raro anche per le tante norme sulle specie protette.
Il profilo del manico è un C Slim Taper, la scala è ovviamente 24.75″, il raggio di curvatura della tastiera è di 12″, i tasti sono 22 medium jumbo e il capotasto è un ottimo Graph Tech NuBone.
La finitura è vintage sunburst con battipenna bianco a 3 strati e classico logo Firebird.
Elettronica e hardware
I due minihumbucker sono gli Epiphone ProBucker FB720, controllati dai classici due volumi e due tono. Lo switch è a 3 posizioni e, udite udite, l’elettronica è tutta CTS di alta qualità.
Il ponte fisso è il tradizionale LockTone Tune-O-Matic e le meccaniche sono delle Grover Mini (18:1) montate sulla paletta reverse.
E adesso godetevi il video girato come sempre all’interno dei negozi Sergio Tomassone.
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