Si tratta di colui che porterà nel mondo dei chitarristi un suono del tutto nuovo e destinato a imporsi come “altra metà del cielo”, creando una dualità timbrica simile a quella tra Stradivari e Guarneri nei violini.
Leo, lo “smanettone”
Sin da bambino Leo Fender è affascinato dalle nuove tecnologie e dalle apparecchiature elettroniche, un vero e proprio “smanettone” diremmo oggi. E molta della sua passione incontra non a caso la musica, mentre si districa tra circuiti e parti meccaniche di giradischi e radio.
La passione ben presto diventa un’occupazione (al posto di quella di contabile, che gli sarebbe toccata visti gli studi di Economia), con le sue prime creazioni a livello di amplificazione e anche di sistemi PA.
Così nasce la sua prima azienda, titolata a suo nome anche se aperta insieme all’amico e collega Clayton “Doc” Kauffman, azienda che al suo inizio produce solo alcuni amplificatori e un modello di steel guitar di stampo hawaiano.
Ben presto, tuttavia, il buon Leo e il suo socio iniziano a intravedere l’onda che avrebbe travolto il futuro della musica, anche se a dire il vero rimangono, almeno all’inizio, sempre nell’ottica dei generi che imperano in California in quegli anni, che da lì a poco avrebbero originato il Surf Rock.
Comunque sia, l’interesse dei due si sposta verso le chitarre elettriche solid body e…
Una storia di modelli di successo
…e il resto inizia a raccontarcelo oggi Davide Tomassone direttamente dal negozio Tomassone Roma, traboccante di strumenti Fender che replicano in maniera superba praticamente tutti i modelli originari e quelli seguenti partoriti dalla mente del buon Leo. Che, ricordiamolo, neanche era un chitarrista, ancora oggi è quasi un miracolo pensare quanto di buono sia stato generato dalle sue idee pur mancando di una qualunque esperienza musicale sullo strumento (ma era anche ben consigliato, addirittura da alcuni insospettabili…).
Con questa prima puntata video iniziamo a vedere ed ascoltare i primi modelli prodotti, a partire quindi dalle primissime Telecaster (nome che sostituì “Nocaster” che a sua volta aveva censurato l’originale “Broadcaster”, vista una disputa legale con la Gretsch) e da un modello di Esquire, cioé la Tele col solo pickup al ponte.
E poi ovvio, la regina, la Stratocaster, nata nel ’54.
Insieme a Davide il grande amico di Musicoff Giacomo Pasquali.
Buona visione!
Indice delle puntate
- La storia di Fender raccontata da Tomassone, 1a puntata
- L’epoca d’oro pre-CBS
- Il “dopo Leo” tra cadute e rinascite
- Il Custom Shop e i giorni nostri
- Tutto sulla Telecaster
- Stratocaster, la Regina delle chitarre
- Le Stratocaster degli anni ’60
- Le Fender Tomassone Custom Select
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