Coniugare una tradizione sonora del passato con le necessità di un chitarrista del nuovo millennio: Marshall ci prova con la serie di amplificatori Origin.
Negli ultimi tempi alcuni marchi puntano decisamente a riscoprire la propria tradizione e riproporla in nuove formule che però non facciano storcere il naso agli appassionati e agli amanti del vintage. Abbiamo visto quali sono le direzioni ad esempio della “nuova” Gibson, ma anche lo storico brand di Jim Marshall non è da meno, visti anche i tre nuovi amplificatori presentati al Namm 2019.
Questi si affiancano a una serie che già da qualche tempo sta riscuotendo successo tra i chitarristi, la serie Origin.
Composta da modelli dai 5 ai 50 watt, combo o testata, questi amp tornano alle origini del suono Marshall, come dice il nome, ma allo stesso tempo vogliono essere facili da trasportare, di dimensioni compatte senza sacrificare la timbrica, perché la portabilità è un fattore essenziale oggigiorno.
Oggi proviamo quello che secondo noi è uno dei modelli più indovinati in tal senso, il combo Origin 20C.
Intanto è un combo, quindi ci leva dagli impicci (si fa per dire…) di portarci dietro una testata + cassa. Poi, tra i modelli offerti, è un’ottima via di mezzo in quanto a potenza, non è il sontuoso 50 watt, dal suono potente ma che può non essere necessario a chiunque, e neanche ha i limiti in basso come il 5 watt, straordinario da far saturare ma sicuramente un po’ più limitato in quanto ad headroom.
Bando alle ciance, sentiamolo dalle mani di Giacomo Pasquali, che non si è fatto mancare tra le mani una bella Gibson SG per un’accoppiata vincente.
Vediamo quindi le caratteristiche chiave di questo amplificatore monocanale ma con diverse opzioni per modellare il suono.
Innanzitutto, è valvolare. Vero. Oggigiorno è bene specificarlo più di una volta… Gli amati “tubi” montati sono, manco a dirlo, due EL34 nel finale e altrettanto ovvie le ECC83/12AX7 nella sezione di preamplificazione. Lo avevamo detto, qui c’è tutta la tradizione Marshall di un tempo.
Anche se la potenza è 20 Watt, si può anche scegliere di utilizzare ampli a 3W o addirittura a 0.5W, per lo studio casalingo.
Lo speaker montato è un Celestion V Type Junior da 10 pollici e 16 ohm, che sopporta potenza fino a 50W, quindi più che al riparo da qualsiasi picco arriviate a generare.
È un cono ceramico, con sensibilità di 95db ed estensione in frequenza tra i 90 e i 5500Hz, ma ovvio che tutta la parte fondamentale per la chitarra, come si vede nel grafico del sito Celestion, sia quella che sta tra le medie e le medio-alte, con un taglio sulle basse che scende molto gradualmente.
I 10″, rispetto ai classici 12″, donano anche un attacco molto deciso e veloce.
Ovvio però che potrete anche approfittare di un’uscita speaker out (8 o 16 ohm) per collegare una cassa di dimensioni più generose, nonché di una D.I. integrata per inviare il suono diretto.
Per gli amanti degli effetti: si, è presente un loop effetti in serie.
E ora la parte più importante, i controlli: inutile soffermarsi su quelli classici, documentati da 50 anni di storia. Puntiamo quindi i riflettori sul Pull Boost e sul Tilt.
Il primo, lo avrete capito, è un boost che agisce sul gain, per avere una maggiore saturazione e spingersi in più cattivi territori hard rock. Il boost è attivabile con il footswitch, incluso di serie.
Il Tilt è più interessante: in pratica, è esattamente ciò che si faceva sui vecchi Marshall ponticellando i canali Normal e High (Treble) per ottenere uno shape sonoro più sofisticato. Aumentando o diminuendo il controllo, si regola il suddetto mix.
Un amplificatore completo, comodo da portarsi dietro e che suona in linea alla tradizione Marshall. Monocanale, ma in realtà ha abbastanza opzioni controllabili via footswitch per essere quasi considerato un bi-canale.
Per info sulla disponibilità in Italia dell’Origin 20C e di tutti gli altri amp della serie, contattate il distributore Eko Music Group.
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