Ciao MusicOffili, oggi sono lieto di presentarvi dei nuovi plettri artigianali, di produzione italiana, che ho avuto il piacere di provare.
Qualche tempo fa ho ricevuto un messaggio sulla mia pagina di Facebook, con cui il Sig. Marco Bianco mi chiedeva di poter provare questi nuovi plettri; da felice endorser di altra marca di plettri artigianali, rispondevo che mi sarebbe piaciuto anche se per accordi di endorsement non li avrei potuti utilizzare come plettri principali.
Marco è stato onestamente molto carino e mi ha inviato alcuni plettri in prova, anzi devo ricordare che una volta ha fatto oltre 100 km per portarmene uno personalmente.
Sono plettri di 2.5 mm (possono essere anche di 2 mm), visivamente molto belli in quanto si vedono le bellissime venature della pietra dell’agata. La pietra è molto dura e di difficilissima lavorazione, per questo motivo credo che siano gli unici plettri di questo materiale ad essere prodotti in Italia.
Per chi ha seguito la mia rubrica sul suono dedicata alla scelta dei plettri, saprà quanta importanza do all’utlizzo di un plettro piuttosto che di un altro; infatti ogni determinato plettro influenza sia il modo di suonare sia il suono stesso, per forma, dimensione e materiale utilizzato.
Il plettro è leggero e molto liscio, questa seconda caratteristica rappresenta forse l’unico piccolo neo dello stesso, in quanto a volte il grip non è sempre ottimale, soprattutto per chi ha mani che sudano molto. C’è da dire che si può ovviare a tale inconveniente raschiando delicatamente il plettro con della carta vetrata, rendendolo più ruvido.
Tecnicamente il plettro è molto bello, molto veloce ma con un attacco sempre presente e preciso; il suono rimane sempre rotondo e definito e si può utlizzare tranquillamente con ogni scalatura di corde dalle 09 alle 011.
Il suono che ne esce dall’utlizzo è sempre cristallino e non è mai “ingolfato” o confuso anche con distorsioni più estreme; inoltre sono particolarmente adatti a passaggi molto veloci, seguono sempre la mano e non hanno cali di dinamica.
Riporto qui di seguito due samples audio che faranno parte anche del mio prossimo articolo della rubrica sul suono, potrete sentire il suono clean e quello distorto; il tutto utilizzando una Fender Stratocaster 1963, Mezzabarba Z35 e un Tech 21 RK5.
È a mio parere un ottimo prodotto italiano che consiglio di provare e supportare, l’ho anche confrontato con alcuni plettri in agata (così dicono) prodotti all’estero: ebbene questi ultimi dopo tre o quattro giorni di utilizzo si “sbeccano” e si rendono inutilizzabili, diversamente da quelli costruiti da Marco Bianco che oltre a non sbeccarsi, non si consumano nemmeno; insomma sono plettri che possono durare davvero anni e anni.
Tutti i riferimenti li potrete trovare su Facebook e sul sito ufficiale.
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