Nella prima puntata in compagnia del mitico Cesareo di EeLST abbiamo introdotto le qualità fondamentali di un buon cavo: una di esse è la schermatura, perché?
La risposta dovrebbe essere ovvia: per mettere al riparo il nostro segnale da disturbi di natura elettromagnetica o anche meccanica in caso di microfonicità (in parole povere: quando il cavo “scrocchia” mentre si muove o viene addirittura scosso).
La soluzione però non è altrettanto ovvia, perché soprattutto su cavi economici e di dubbia fattura questa schermatura è assente o decisamente di scarso livello. Questo si ripercuote vistosamente sul segnale, che sarà pieno di ronzii, rumori e scricchiolii vari, ed anche sul suono, che influenzato da tutte queste cose soffrirà di notevole caos sul suo spettro di frequenze.
Il tutto arriverà al nostro amplificatore con questo mix di problemi e questo non potrà far altro che amplificare l’uno e gli altri. Se poi usiamo qualche distorsione spinta, apriti cielo, il nostro assolo potrebbe essere in parte melodico… in parte rumoristico…
In questo video prodotto da Bespeco, Cesareo ci aiuta a capire la differenza tra un cavo non schermato e uno ben schermato con delle prove più che empiriche che, al di là della teoria, dimostrano le plateali diversità in quello che è l’uso comune. Anzi, visto lo “stress test” cui sottopone i cavi, speriamo davvero che il vostro uso abituale non arrivi a certi “scossoni”, ma come si dice, meglio prevenire che curare!
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