Sono passati quasi quattro anni da quando abbiamo riferito le nostre impressioni sull’uso del Soundbrenner Pulse, l’oggetto tuttora in catalogo con il quale la giovane società ha esordito felicemente, guadagnando l’attenzione del mondo musicale.
Il successo del primo prodotto ha spinto i progettisti a lavorare a un modello più raffinato e completo, ora pienamente disponibile per l’acquisto.
Siamo dunque riusciti a mettere a confronto i due “wearable” Soundbrenner, Pulse e Core, ricavandone le impressioni che seguono.
Soundbrenner Core nasce per integrare più funzioni appetibili all’utente, che viene agganciato anche con look e packaging di livello più alto. Ovviamente il prezzo è maggiore del precedente, ancor più nella versione Core Steel, quella che stiamo prendendo in esame. L’occhio vuole la sua parte, ma la sostanza c’è.
Nel nuovo formato l’oggetto è dimezzato nello spessore e ridotto anche nel diametro della circonferenza. Il risultato è più vicino alle dimensioni di un orologio da polso sportivo standard.
Nel caso del modello Steel, con cassa in acciaio, il peso aumenta solo di poco, 87 grammi rispetto ai 70 del Pulse. Un buon orologio subacqueo pesa di più.
Vecchio e nuovo
Il nuovo modello è dotato di due pulsanti laterali che facilitano le operazioni di accensione/spegnimento e navigazione fra le funzioni, mentre con Pulse è sempre necessario alternare rotazioni della corona e tocco delle dita sul quadrante (che anche in Core rimane “sensibile”). Con varie funzioni in più da gestire l’upgrade fa la differenza.
Del cambiamento in dimensioni e peso abbiamo già detto. La versione base è in policarbonato/alluminio, la versione Steel in acciaio inox. L’aggancio alla basetta in plastica collegata al cinturino è garantito da due piccoli ma potenti magneti al neodimio, con un sistema che permette lo sganciamento rapido in caso, ad esempio, di uso come Tuner a contatto.
Il nuovo display OLED – diviso in due sezioni, superiore e inferiore – permette di visualizzare vari parametri nelle diverse funzioni e anche di dare una veloce sbirciatina al testo dei messaggi in arrivo sul telefono (bluetooth attivato, ovviamente…). Una vibrazione segnala anche una chiamata in arrivo e da qui è possibile accettarla o rifiutarla.
Rispetto alla prima versione del modello Pulse la ricarica è ancora più semplice perché passa attraverso un cavetto a veloce connessione magnetica. La durata promessa è di almeno 4 giorni in modalità orologio e 3 ore in funzione metronomo. E promette di non prendersela se vi lavate le mani o per qualche goccia di pioggia.
Una utile app dedicata
Inaugurata già con il modello precedente, è ottima anche usata come metronomo stand-alone. Collegata a uno dei due modelli di device rende ancora più semplice la programmazione e può anche integrare con suono e pulsazione luminosa.
Inoltre, consente l’aggiornamento del software e dà accesso ad alcuni video didattici di base sul ritmo. È anche possibile salvare setlist della propria musica.
Ma vediamo cosa succede all’uso…
Una volta acceso, il display visualizza data, ora e carica della batteria. Alla seconda pressione del tastino inferiore segnala la funzione attiva di default, il metronomo. Basta ruotare la ghiera per cambiare e sceglierne un’altra. Facile.
Metronomo
Accedendo alla schermata principale vediamo la segnatura del tempo, la velocità, la divisione, l’accentazione. Il tutto inizia allegramente a pulsare-vibrare mentre la cornice si illumina a tempo segnalando di default in rosso l’accento principale, in giallo quello secondario e in verde il resto. Tutto regolabile dalla app e pienamente customizzabile.
Essendo questa la funzione principale dell’oggetto, quella che lo qualifica e distingue dal “resto del mondo”, va ribadito che è una maniera sostanzialmente nuova di sentire il ritmo. Come tutte le novità non piacerà necessariamente a tutti, ma – a costo di ripetermi – devo dire che è un’esperienza che tutti i musicisti dovrebbero provare.
Andare a tempo con una vibrazione non è affatto lo stesso che seguire un metronomo audio o luminoso. È una cosa cui bisogna fare l’abitudine e, una volta trovato il punto ideale del corpo, rischia di diventare una droga. Di sicuro richiede un diverso tipo di attenzione e può solo giovare al proprio senso ritmico. Una sfida molto interessante.
Un utilizzo possibile è come metronomo invisibile. Pensiamo, ad esempio, alla realizzazione di un video in cui preferiamo non indossare cuffie o auricolari. Nascosto alla vista, un Soundbrenner Core o Pulse può essere di grande aiuto.
Anche qui è possibile l’abbinamento e sync con altri device della stessa razza. La funzione è ovviamente pensata per un gruppo di musicisti in sala prove o in fase di recording in condizioni che rendono utile l’uso di un metronomo non invasivo a livello sonoro.
Stratagemmi
Il tipo di strumento suonato influisce sulla scelta della posizione dell’oggetto. Personalmente, suonando strumenti a corda, non riesco a seguire sempre con facilità le vibrazioni fissandolo al polso, ma ho visto fin dall’inizio quanto sia amplificata la sensazione dal contatto diretto con le ossa.
Per chi usa solo le braccia per suonare legare l’oggetto a una gamba è una buona possibilità, a contatto ad esempio con la tibia o con il ginocchio.
Il top è infilare l’oggetto dietro la schiena, schiacciando il quadrante contro le vertebre tenuto ben fermo dalla cinta dei pantaloni.
Così la vibrazione trasmessa è molto alta e non c’è neanche bisogno di utilizzare le altre cinghie più lunghe fornite con l’oggetto o opzionali. In generale, il posizionamento nella zona toracica o sulla schiena è una delle soluzioni migliori per il batterista.
Accordatore
Forse la novità più interessante di questa versione, funziona staccando la capsula dal cinturino (basta una semplice rotazione) e utilizzando l’accessorio fornito con Core, una basetta da fissare allo strumento con il biadesivo. Per la chitarra il retro della paletta è l’ideale.
Nella nuova identità di Tuner, Core si va a fissare magneticamente alla basetta e, una volta attivato, può essere ora utilizzato come accordatore cromatico.
La sensibilità è buona e, in mancanza d’altro, può essere sicuramente un buon aiuto specie in situazioni di emergenza (“…dove ho lasciato il mio accordatore?”).
Misuratore di dB
Come misuratore di pressione sonora reagisce misurando tutto ciò che eccede la soglia di 70 dB, sotto la quale siamo ormai abituati a sopportare questo mondo rumoroso. Può sorprendere quanto sia facile superare sensibilmente quella cifra, avvicinandoci a livelli sonori proporzionalmente dannosi per il nostro prezioso udito.
Per definizione, ogni musicista dovrebbe avere la massima cura delle proprie orecchie e parla forte l’esperienza di tante rockstar che convivono con danni permanenti dopo anni di abusi sonori.
Semplificando: sempre meglio prevenire che curare e non è male conoscere almeno l’entità della pressione sonora che sopportiamo. Non a caso la confezione di Soundbrenner Core comprende anche un paio di earplug protettivi.
Timer – Cronometro
Funzioni facili da utilizzare, grazie anche al testo che scorre sulla parte inferiore del display con istruzioni all’uso. Saranno difficilmente queste a invogliare all’acquisto, ma – visto che ci sono – vanno ad arricchire il pacchetto.
Impostazioni
Qui è possibile impostare la fatidica “Modalità aereo” per isolarsi dal mondo, attivare/disattivare la comunicazione Bluetooth e decidere se ricevere o no notifiche dal telefono. Il resto riguarda la versione del firmware, il Nr seriale etc
Sincronizzazione con DAW
Questa funzione è prevista per permettere la sincronizzazione con software come ProTools, Logic, Cubase, che trasmetterebbero via MIDI (o via Ableton Link) il settaggio ritmico al Soundbrenner. È però ancora in versione Beta e attendiamo di poterla testare adeguatamente in futuro.
Fashion…
Core Steel è elegante e va a colpire l’immaginario anche con gli accessori proposti, come la scelta di cinturini disponibile, divisa tra materiali sintetici e vera pelle (italiana, of course…).
Non ci vuole molto a capire come possa diventare un oggetto appetibile per chi si vuole distinguere anche nel look.
In collegamento alla sua app, Soundbrenner Core diventa uno strumento di lavoro molto interessante già solo nella funzione base di metronomo, ma l’integrazione con le nuove funzioni ne allarga le possibilità di utilizzo. È già in fase di lancio su Kickstarter una versione semplificata e colorata per bambini.
È un lusso?
Dipende dai punti di vista. L’oggetto costa quanto un effetto a pedale di buon livello, ma rispetto al precedente Pulse offre molto di più in una confezione più compatta e dal look ricercato. Non è più solo un metronomo, ma orologio multifunzione.
Paragonato ai diffusi smartwatch (spesso molto più costosi) è sicuramente appetibile per il musicista come oggetto a lui dedicato. E una volta assaggiato il brivido della vibrazione… è difficile farne a meno. Magari per solfeggiare a tempo mentre guidiamo l’auto. Provare per credere…
Maggiori informazioni dal distributore italiano Backline Srl.
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