In questo video parliamo del pedale di casa Tech 21 che riporta in auge, in formato ridotto, le gesta di un oggetto che è passato alla storia, il SansAmp!
Il PSA 2.0 riporta il look del classico rack grigio che ha spopolato negli anni ’90, in un nuovo formato portatile, quasi tascabile.
I controlli sono i classici, mentre il focus, a differenza di altre macchina simili, è sul circuito totalmente analogico (ad eccezione dalla sezione di gestione preset) e sulla filosofia che c’è nella creazione del suono che qui con Crunch, Punch e Buzz verte su un nuovo modo di approcciare: saturazione.
Infatti, i controlli gestiscono la saturazione di basse, medie ed alte e di conseguenza anche il gain percepito.
Un punto di vista differente, quindi, che da un lato ci costringe a ragionare di più, da un altro ad entrare nel dettaglio della comprensione del suono. Tutto a vantaggio di una versatilità notevole, di fatti il PSA 2.0 va da clean a distorti abbastanza spinti.
Troviamo una sola uscita, ma bilanciata (TRS). Con un cavo ad Y potremmo inviare sul tip il segnale con la simulazione di cabinet, sul ring il segnale senza cabinet, da mandare per esempio alla nostra DAW caricando IR e quant’altro.
È possibile utilizzarlo con un cavo classico per strumento (TR), sia mandandolo nel return di un amplificatore (in modo da bypassare la sezione pre dell’ampli), sia direttamente in una scheda audio/mixer (di fatto si utilizza solo il TIP).
La simulazione del cabinet è sempre escludibile in qualsiasi momento con un tasto dedicato.
Completa la dotazione, nella modalità “performance” i tre footswitch diventano idealmente i 3 canali di un amplificatore o i nostri suoni preferiti.
Maggiori informazioni sul sito del distributore ufficiale Sound Service.
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