Il White Drive II parte da un concetto di clean boost, per poi consentire al chitarrista di sporcare il suono con un effetto overdrive e ottenere così un crunch cremoso da poter utilizzare così com’è o per spingere un canale già a sua volta saturo di un amplificatore.
Il tipo di overdrive è quindi piuttosto trasperente e dinamico, senza enfasi eccessive sulle frequenze se non la valorizzazione di quella che è la gamma in cui si muove solitamente lo strumento. In questo ambito il sapore si potrebbe definire “vintage”, ma in realtà come tutti ben sappiamo si tratta di quella terra di mezzo della distorsione ancora assai attuale anche nelle musica moderna, nel rock, nel blues, ma anche nel pop e in tanti altri generi.
I controlli sono semplicissimi: drive, tone e level, cioè distorsione, tono e volume. Il maggior parte del lavoro lo lascerete infatti al potenziometro del volume della chitarra, come da vecchia scuola.
Ovviamente il pedale è true bypass ed è costruito secondo gli standard Duesenberg, marco sinonimo di qualità e distribuito in Italia da Aramini Strumenti Musicali.
E ora bando alle ciance e sentiamo in azione il White Drive II grazie all’aiuto di Francesco Savarese.
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