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Strymon pedals

Vita, morte e miracoli dei 3 pedali Strymon più famosi

Vediamo come si presentano le macchine del trittico di pedali Strymon più famoso e utilizzato degli ultimi anni.

Molto spesso il successo è una combinazione di determinate variabili, alcune controllabili più di altre, che determinano il successo in termini sonori e commerciali di un determinato prodotto, sia questo una chitarra, un pedale o un prodotto da studio.

Nel caso in esame del trio di pedali della casa statunitense Strymon, le variabili in gioco sono abbastanza, e molto diverse da quello che ci si può aspettare, perchè oggi non basta solo mettere sul mercato un prodotto che suoni bene, ma anche che non sia ingombrante, che sia controllabile e che non abbia un peso troppo vicino a quello di un… mattone.

Oggi iniziamo ad esaminare più da vicino tre effetti a pedale del marchio americano e sarà un percorso lungo di svariati articoli (scavalleremo abbondantemente nel 2021!), quindi mettetevi comodi…
I pedali, come da foto di copertina, sono il riverbero Big Sky, il delay Timeline e quella “fabbrica di modulazioni” chiamata Mobius.

L’indice delle puntate finora pubblicate è in fondo a questo articolo

Cominciamo quindi dal primo punto, quello dell’ingombro. Parlo per tutti i pedali perchè condividono lo stesso form factor.
Occupano un ingombro totale di poco più di due effetti in stile Boss affiancati (senza cavetto patch) e hanno tutti i controlli sulla parte posteriore dello chassis, questo permette due cose:

  • di poterli affiancare minimizzando gli spazi
  • di poter avere un cable management leggermente più pulito
Strymon Big Sky

Per certi versi le uscite non sono tanto diverse rispetto a quelli della serie Factor di Eventide, ma, a fronte di qualche controllo in meno da parte degli Strymon, le prese MIDI posteriori sono molto più comode.

Abbiamo un ingombro totale per tutti e tre i pedali uno affianco all’altro che arriva a mezzo metro, permettendo di poter tenere una serie infinita di effetti comprendente modulazioni, ritardi e riverberi in uno spazio tutto sommato accettabile.

Per quanto riguarda invece il peso ogni pedale segna 657 grammi (preso con una bilancia di precisione), il che quindi porta il peso a un totale di poco più di 2kg che è piuttosto ridotto se contiamo le possibilità timbriche ottenibili (qualche anno fa serviva un quintale di rack per ottenere tutto questo… NdR).

Strymon Timeline

Per quanto riguarda invece la controllabilità, parlando anche delle uscite presenti, siamo coerenti con ciò che ci si aspetta da dei pedali di fascia molto alta, abbiamo:

  • In e Out Stereo
  • Controllo tramite pedale di espressione
  • Uscite MIDI IN e OUT/THRU 

Ovviamente tutte e tre le macchine possono essere utilizzate con due memorie selezionabili (A e B ben presenti sul pannello frontale) per poter richiamare il suono che abbiamo precedentemente salvato.

Successivamente, la plancia comandi è composta, a partire dalla sinistra, da un potenziometro rotativo che permette di selezionare l’algoritmo desiderato, successivamente abbiamo una prima fila composta da tre controlli che controlla le funzioni principali dell’effetto, che sono:

  • Speed, Depth e Level per il Mobius
  • Time, Repeat e Mix per il Timeline
  • Decay, Pre-Delay e Mix per il Big Sky

Subito sotto abbiamo una seconda serie di comandi che cambiano a seconda del pedale preso in esame, infatti il Timeline e il Big Sky hanno quattro comandi, mentre il Mobius solo due:

  • Parameter 1 e Parameter 2 per il Mobius
  • Filter, Grit, Speed e Depth per il Timeline
  • Tone, Parameter 1, Parameter 2 e Mod per il Big Sky
Strymon Mobius

Ma non sono solo queste le differenze tra i tre pedali USA, infatti è presente il potenziometro Value che permette di accedere a una serie di opzioni globali per il controllo e la programmazione, ma anche di poter controllare la funzione dedicata di ogni pedale, ovvero:

  • Il controllo PRE / POST per il Mobius
  • Il controllo FeedBack Loop per il Timeline
  • Il controllo di Cab Filter per il Big Sky

Per quanto riguarda la programmazione dedicata delle macchine, ci prenderemo una puntata a parte…

INDICE DELLE PUNTATE

  1. Vita, morte e miracoli dei 3 pedali Strymon più famosi
  2. Strymon Big Sky, Timeline e Mobius: le differenze
  3. Strymon Mobius e le modulazioni Chorus e Flanger
  4. Lo Strymon Mobius ondeggia e ruota in stile vintage
  5. Lo Strymon Mobius e i suoni filtrati e “sfasati”
  6. Strymon Mobius e uno dei primi effetti per chitarra di sempre
  7. Facciamo “parlare” lo Strymon Mobius
  8. La degradazione sonora secondo Strymon (Mobius)
  9. L’anima “analogica” del delay Strymon Timeline
  10. Strymon Timeline e l’altra faccia della medaglia
  11. A pezzi o a marcia indietro con lo Strymon Timeline
  12. Strymon Timeline e gli algoritmi Ice e Duck
  13. Il Timeline non è solo un delay: Trem e Swell
  14. La degradazione sonora secondo lo Strymon Timeline
  15. Strymon Big Sky e due algoritmi classici di riverbero
  16. Strymon BigSky, un colpo alla piastra e uno alla molla
  17. Due mezzi espressivi dello Strymon BigSky
  18. Un riverbero che sa anche cantare
  19. Un riverbero che si muove tra toni e testine
  20. Riverberi non lineari e riflessioni ben volute

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