Si tratta di un loop in tonalità di C maggiore, anche se ci sono degli accordi che vanno a muovere le voci con dei cromatismi.
Nell’accordo di E abbiamo G# (la sua terza maggiore) che risolve cromaticamente sul A del seguente accordo di F, mentre nell’ultima misura il Fm (preso dalla parallela minore, Cm) viene spesso usato per risolvere sul primo grado con il Ab che al contrario scende sul G dell’accordo tonale (C E G), così come il F stesso scende su E.
Un’altra cosa che vi faccio notare, prima di iniziare, è la ritmica: siamo in 4/4 con i sedicesimi sono portati shuffle, quello che in genere viene chiamato half time shuffle, e in ogni battuta il secondo accordo entra sul levare del terzo movimento.
Gli strumenti utilizzati
- Electric Piano: un suono Rhodes del plugin E-Piano di Logic; la mano destra esegue una ritmica a ottavi staccati, mentre la sinistra lavora sui bassi, facendo percepire da subito il portamento shuffle dei sedicesimi.
- Electric Organ: Vintage B3 è l’organo elettrico di Logic, con cui, lo ammetto, credo di non aver suonato una parte da organista: all’inizio avevo pensato ad un pad, poi dato il carattere un po’ vintage che stava venendo fuori ho cambiato idea; ho usato voicing lati (larghi) tenendo legate le note in comune tra gli accordi.
- Drum: questa volta mi sono divertito a suonare questa batteria midi con il charleston che suona di base ottavi per far sentire in alcuni punti i sedicesimi shuffle.
- Rhythm Guitar: ho suonato la ritmica con la mia strato sulle quattro corde centrali, il movimento segue molto quello della batteria con pennate staccate sui primi due ottavi e accenti sul due e quattro (sul rullante) e ovviamente qualche sedicesimo shuffle.
- Bass: col basso ho suonato una parte molto lineare in ottavi, preferendo il suono del plettro.
- Lead Guitar: per questo loop, che ha un sapore decisamente più da band rispetto agli altri, ho concluso con una chitarra solista registrata con un profilo Marshall; la frase inizia con l’arpeggio di C e prosegue poggiandosi sugli accordi e alternando bending di un tono e semitono: il primo da C a D (tono) con release, il secondo da B a C (semitono) senza release (attenti quindi a staccare il dito dalla corda senza far sentire la discesa), il terzo da A a B (un tono, senza release), dopo aver ripetuto i primi due l’ultimo (l’unico sulla terza corda) da G a Ab (semitono) che è la terza minore dell’accordo Fm.
Analisi della sessione
Andiamo nella session a scoprire un po’ di curiosità…
- Per la batteria ho usato Brooklyn+ tra i Producer Kits, una libreria di Logic che permette di avere tracce separate della batteria come se fosse microfonata: il preset provede già alcuni eq e compressori nelle varie tracce, su cui ho lavorato un po’ per ottenere il suono che sentite, e come vedete ho anche assegnato alcuni bus per avere un po’ di ambiente. Il gruppo Drum va anche in una mandata per la compressione parallela con il Red 3 che mi avete già visto usare spesso.
- Registrando il basso sono partito dal preset Big Stack, che leggete ancora, ma se lo aprite nel vostro Logic scoprite che ho cambiato l’ampli dentro a Bass Amp Designer: in quel preset era presente il Classic Amp mentre io ho preferito il Modern. Un po’ di correzione dell’eq dopo l’ampli nella channel strip, e di nuovo la compressione rossa di casa Focusrite.
- Le chitarre sono registrate con un profilo Marshall del Kemper, mentre in sessione ho aggiunto compressione e un delay: preso dal plugin Pedalboard nativo ho usato il Tru-Tape Delay simulazione dello storico Boss Space Echo, usato in maniera non invasiva, non si sentono le singole ripetizioni ma è importante per fare ambiente insieme ai riverberi. Nelle mandate ausiliarie. Le differenze tra le due chitarre stanno nel volume e nell’eq, e nel fatto che la solista entra nel bus 1 con Stereo Delay.
- Non sono un tastierista né tanto meno un organista ma posso dire che a me piacciono molto i preset presenti il Logic, in questo caso sono partito da quello chiamato ToneWheel ma ho giocato parecchio con le drawbar allontanandomi decisamente dal suono di partenza.
- Per il piano elettrico vale lo stesso ragionamento: trovo ci siano dei preset molto validi da cui partire, anche se mi ritrovo sempre a cambiare qualcosa, in questo caso non so neanche risalire al preset di partenza, nel video trovate comunque le specifiche del suono. Anche questo suono viene poi equalizzato, compresso, e passa nei due riverberi di bus 3 e 4.
- I riverberi in queste due mandate sono due room, una create con Space Designer l’altra con TSAR-1R Reverb (Softube).
- A finalizzare il tutto, come sempre in questi episodi, Bx_masterdesk Classic (Plugin Alliance).
Forse questo quarto loop è un po’ meno contemporaneo come sonorità, non ci sono sintetizzatori, non ci sono percussioni elettroniche, tutto sarebbe perfettamente riproducibile in sala prove da una band con strumenti analogici.
Anche in quel caso si dovrebbe stare attenti a come portare il groove, a scegliere i suoni giusti, ad intonare bene i bending, e se qualcuno volesse improvvisare su questo giro armonico ci sarebbe anche da stare attenti alle note da usare, o da non usare, volete provare?
Aspettiamo anche questa volta le vostre performance, in fondo quattro battuta alla volta sono nati anche tanti capolavori!
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