Le Cantigas de Santa Maria sono una raccolta di brani medievali scritti sul finire del Duecento legati al culto della Vergine Maria. La raccolta è stata commissionata dal re di Castiglia e León, Alfonso X El Sabio. Con probabilità lo stesso sovrano ha messo le mani su alcune composizioni.
Ad intonare e comporre le Cantigas ci pensavano i Trovatori, poeti-musici di corte d’origine occitanica, ormai diffusi in tutta l’arcaica europa. Queste composizioni tuttavia non sono scritte in Lingua d’Oc bensì in Galiziano-Portoghese.
Due caratteristiche che fanno da cornice alla raccolta di brani sono le battaglie contro gli Arabi Musulmani, come possiamo vedere nell’immagine contenuta in un Codice, e al pellegrinaggio a Santiago de Compostela. Questo cammino, che ancora oggi richiama migliaia di fedeli da tutto il mondo, è stato un importante centro di devozione nella Spagna medievale. Le Cantigas sono state scritte proprio in questo contesto, in cui il culto della Vergine Maria trovò nuovo entusiasmo.
Alfonso X El Sabio è stato un importante mecenate delle arti e della cultura nella Spagna medievale. Grazie al suo regno molte opere letterarie e artistiche sono state prodotte in questo periodo. Le Cantigas de Santa Maria sono sicuramente una delle opere più importanti, e testimoniano la vivacità della cultura spagnola medievale.
I legami artistici tra le Cantigas con la civiltà Araba Musulmana sono stati oggetto di studio. Di certo ripensando alle precedenti puntate su Ziryab e l’Emirato di Cordoba l’eredità sembra inevitabile: sia sul piano formale della composizione, sia sui modi di eseguire a corte.
Infatti il Codice de Los Musicos, ultimo manoscritto che ha conservato più di 400 Cantigas presenta moltissime miniature raffiguranti strumenti musicali che, per forza di cose, erano presenti a corte. Non sorprenderà quindi vedere tra le pagine molti arnesi di origine islamica.
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