Piccolo, portatile, dal design accattivante ma funzionale, intuitivo, abbordabile. E analogico. Il suo nome è UNO Synth.
È così che secondo i progettisti di IK Multimedia doveva essere il loro primo prodotto nel campo dei sintetizzatori hardware. E, guardandolo dal vivo, si capisce subito che gli obiettivi sono stati centrati.
Si chiama UNO Synth, un po’ perchè è il primo, un po’ perchè è monofonico, un po’ perchè aspira ad essere primo, se non unico, nel suo genere.
A cominciare dalla natura di ciò che si può toccare non appena si apre la confezione: un pannello popolato da pulsanti soft-touch, compresa una tastiera da 27 note che funge anche da controllo per il sequencer, oltre a tasti-funzione ben organizzati, sette knob e un piccolo display a tre cifre.
Apparentemente uno strumento semplice, quasi basilare, almeno finchè non si sbircia nella scheda tecnica e non si mette mano all’editor (gratuito, disponibile per Mac/PC e iOS): allora si capisce che in questo scatolotto, che alla vista ricorda più un accessorio che uno strumento, si nasconde invece una serie di potenzialità tutte da esplorare.
Osservandolo da altre angolazioni, scopriamo altre chicche: sul fondo è visibile uno sportellino, che nasconde il vano batterie. Già, con quattro stilo si può portare al parco, in spiaggia o dove più ci si sente ispirati, e continuare a usarlo come se si fosse davanti al proprio computer, da cui invece UNO può prendere alimentazione (e scambiare dati MIDI) tramite la sua porta Micro-USB sul pannello posteriore.
Nella stessa zona troviamo il pulsante di accensione (che permette di scegliere la sorgente di alimentazione, batterie o USB) e due connettori mini-jack da 2,5mm: sono le prese MIDI In e Out, in un formato diverso dal solito (si erano già viste in formato 3,5mm su altri strumenti). Gli adattatori vengono forniti nella confezione, insieme ad un cavo MicroUSB-USB e quattro batterie stilo.
Completano il pannello posteriore due jack per audio IN e OUT.
Nota di colore: sul pannello posteriore si legge “Powered by Sound Machines“, in onore alla collaborazione che ha reso possibile la produzione di UNO. Io però avrei aggiunto “Designed and Made in Italy”, dato che è la verità, anziché relegare questa informazione alla sola targhetta sul fondo. Ma tutto sommato basta saperlo per esserne orgogliosi.
La catena di sintesi è semplice, pensata per essere efficace da subito: due oscillatori (con onda triangolare, rampa, quadra con ampiezza variabile), un generatore di rumore, un filtro multimodo a 12db/oct con Drive, un amplificatore, due generatori di inviluppo, un LFO con 7 forme d’onda e cinque destinazioni, un Delay come unico effetto, sincronizzato con il clock interno.
L’interfaccia a matrice risulta intuitiva e rapida, e consente l’accesso immediato alla maggior parte dei parametri, mentre se si vuole scolpire il suono nei minimi dettagli è necessario affidarsi all’editor software, che può fungere anche da librarian per superare il limite dei 100 preset memorizzabili nel modulo (80 sono le locazioni riscrivibili).
Parlando di interfaccia, non possiamo non spendere due parole sulla tastiera integrata. Lontana dalle meccaniche cui siamo abituati da tempo, va vista come un “di più” inserito nel corpo dello strumento, una funzionalità che torna molto utile in mobilità o in emergenza. Con un minimo di apprendistato ci si possono suonare delle semplici parti, ma è giusto non riporre troppe speranze in essa, ed affidarsi comodamente al MIDI per avere un controllo più canonico.
Tuttavia per i più irriducibili sono a disposizione 13 scale per facilitare l’esecuzione in una data chiave, che rendono in effetti l’esperienza tattile meno traumatica per il musicista tradizionale.
Sono inoltre presenti cinque ulteriori pulsanti dedicati a modulazioni predefinite (Dive, Scoop, Vibrato, Wha, Tremolo) pensati per dare accesso immediato a variazioni espressive che possano arricchire la performance.
La resa sonora è inversamente proporzionale alle dimensioni: oscillatori e filtro restituiscono una paletta timbrica ricca e organica, come ci si aspetta da uno strumento analogico, gli inviluppi sono abbastanza rapidi da tenere testa all’arpeggiatore e al sequencer integrati nella creazione di textures ritmiche anche complesse.
Questi ultimi due elementi della catena sono un punto di forza del piccolo UNO: l’arpeggiatore con le sue 10 modalità e le quattro ottave di estensione risulta facile ed intuitivo, ma la vera punta di diamante è il sequencer.
I suoi 16 step possono essere programmati sia in realtime che uno alla volta, tramite la tastiera, ed ognuno di essi può contenere fino a 20 parametri diversi; questo permette la creazione di sequenze molto articolate e complesse, in cui ogni step di fatto può presentare una timbrica anche molto diversa dagli step precedente e successivo, a tutto vantaggio dell’espressività della parte che si sta suonando.
I concetti che stanno dietro alla realizzazione di UNO sono dettati dalle moderne esigenze di mobilità e versatilità che il mondo della produzione musicale oggi richiede a strumenti di questo tipo.
Tuttavia non bisogna dimenticare che l’aspetto fondamentale per uno strumento musicale è il suono che sa produrre, ed in questo IK Multimedia (anche grazie alla collaborazione con Soundmachines ed Erik Norlander, uno dei papà del glorioso Alesis Andromeda) ha decisamente fatto centro, sfornando un prodotto moderno ma al tempo stesso di grande carattere.
Carattere analogico, manco a dirlo.
I prodotti IK Multimedia sono distribuiti da Mogar Music.
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