Eccoci giunti finalmente ad un argomento un po’ complesso ma veramente efficace per quanto riguarda la generazione dell’armonia: l’armonia pandiatonica (dal greco: “tutto diatonico”). Chi ha detto che dobbiamo armonizzare tutta una scala con un solo tipo intervallo? Potremo, in alternativa, prendere un gruppo arbitrario di tre note. Per esempio, nella tonalità di Do Maggiore, possiamo prendere Do, La, Re (quindi una sesta maggiore + una quarta giusta) e completare l’armonizzazione della scala, mantenendo invariati gli intervalli relativi di questo “anarchico” gruppetto, rispettando, ovviamente, l’ambiente diatonico in questione; cioè le note della tonalità in oggetto. Esempio In Do Alcune caratteristiche comuni a questi accordi:
- Ogni “triade” conserva lo stesso set di intervalli interno (6a, 4a; voci: 1, 6, 9 tonica, sesta, quarta);
- Ogni nota della “triade” arriva alla corrispondente della “triade” del grado successivo procedendo per gradi contigui;
- Molti degli accordi risultanti possono essere difficilmente “etichettabili” con il nostro consueto sistema di sigle.
Ciò non toglie che la sonorità risultante possa essere decisamente affascinante, e suonare innovativa, in un contesto meno tradizionale.
Anche perché queste “formazioni armoniche” (= accordi), non essendo immediatamente riferibili ad uno dei suoni delle famiglie tradizionali, possono essere più disinvoltamente usate interscambiandole l’una con l’altra, senza riferimenti troppo rigidi al grado su cui verrebbe generato l’accordo stesso (un po’ lo stesso discorso degli accordi quartali).
Il che in termini pratici apre una fondamentale prospettiva: il primo accordo del pentagramma sovrastante, per esempio, oltre a poter essere usato come Do maggiore, può fungere da Lam, da Rem7 ed anche da Fa6, Solsus, Mim (#5), etc.
Per chiarirci meglio le idee passiamo ad analizzare un fondamentale aspetto della Armonia Pandiatonica, utilizzando come base una lezione del Guitar C.A.P. di Roma.
PANDIATONIA/PANDIATONISMO: è uno specifico tipo di armonia statica [senza tendenze al moto].
- Aggregazioni armoniche (accordi) combinate prelevando liberamente voci dalle (7) note diatoniche, senza scelte di intervalli modulari che si sovrappongono o si ripetono.
- La scelta delle note, quante (a 3 voci, a 4, a 5…) e quali (terziana, quartale) non segue le regole prestabilite dell’armonia tradizionale.
- Si generano accordi statici o comunque senza connotazioni di funzioni tonali caratteristiche (dei vari gradi )
- La successione orizzontale degli accordi è priva di direzione tonale.
Passiamo ora ad un paio di esempi per capire qualcosina in più.
Ascolta l’esempio
Ascolta l’esempio In definitiva: si attenuano o spariscono le funzioni tonali relative a spinte e moti dei vari gradi (7) di una tonalità; si perdono le tradizionali funzioni e gerarchie tonali, famiglie e ritmi armonici, cadenze.
La tonalità sembra riallinearsi a funzionamenti modali.
Tutto va bene, su qualsiasi grado, perché i vari gradi non sono (armonicamente) differenziati da funzioni distinte.
Da N. Slonimsky: “Pandiatonic Cadences”:
Ascolta l’esempio Si può raggiungere la sensazione di armonia statica a 7 note – tutte le note = Pan – diatonia.
Da “Pandiatonic Harmony in Seven Parts” [Roy Harris: slumber]:
Ascolta l’esempio Per approfondimenti: “Improvising Concepts” di Mike Miller.
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