Per l’improvvisazione melodica, oltre a un buon fraseggio ritmico e al saper cantare le note guida degli accordi, è fondamentale avere familiarità con le scale.
Le scale ci sono utili per muoversi all’interno di una sequenza di accordi (detta “progressione”) in maniera “orizzontale”. Lo studio delle scale per il canto passa da due fasi:
1. Lo studio e l’intonazione esatta degli intervalli della scala
2. L’esecuzione di pattern melodici costruiti sulla scala (cioè si creano delle piccole frasi usando le note della scala)
Oggi partiamo da una delle scale forse più antiche, la scala pentatonica (o pentafonica, perché formata da 5 suoni).
Melodicamente potente perchè di largo uso nei repertori più disparati e di facile intonazione, questa scala costituisce un valido mezzo per esplorare la materia improvvisativa della voce. Per la sua natura la si può considerare un “materiale preparatorio” alla tonalità.
LA SCALA PENTATONICA MAGGIORE
La scala pentatonica maggiore è costruita sul 1°, 2°, 3°, 5°, 6° grado della scala maggiore.
(in Do maggiore : DO, RE, MI, SOL, LA)
1 2 3 5 6 5 3 2 1
LA SCALA PENTATONICA MINORE
La scala pentatonica minore contiene le stesse note della relativa maggiore, partendo però dal suo sesto grado (in Do maggiore: LA DO RE MI SOL). È una scala largamente utilizzata e ha grande applicazione nel Blues (argomento che approfondiremo nella prossima lezione).
6 1 2 3 5 3 2 1 6
Dopo aver memorizzato bene l’intonazione delle scale puoi procedere con l’esecuzione di piccoli e semplici patterns scalari con semiminime e crome:
1) Solo semiminime
2) Solo crome
3) Crome e semiminime
PENTATONIC- ETUDE
Prova ad eseguire questo piccolo solo didattico sulla pentatonica. Segui la guida audio e cerca di usare le sillabe suggerite.
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